Lo sbarco in territorio veronese era folkloristico: ci accoglieva il lussuoso locale "La Tavernetta" con tanto di avventore brillo e sprovvisto di mutande, neanche fosse stato Rocco Siffredi nell'esercizio delle sue funzioni.
La partita viene approcciata bene e si vede un bel gioco: muri, difese ed attacchi potenti.
Partiamo decisi ed è un peccato non riuscire a portare a casa il primo parziale. Poi con lo scorrere della partita giochiamo in maniera altalenante, alternando belle cose ad amnesie generali.
In ogni caso una prestazione confortante per carattere ed attenzione contro un avversario quadrato, ben organizzato e che ha mostrato ottima attenzione difensiva.
Il ritorno a casa è stato mogio, perchè la partita era (giustamente) sentita.
In ogni caso rimettiamoci in marcia, recuperiamo il sorriso e prepariamoci ad affrontare Trento.
All'andata fu la partita della svolta di gioco: perchè non ripetersi anche al ritorno ?
P.S. In foto Claudia con il set della perfetta infermierina confezionatole dalla stilista Ilaria Biagiotti.